Crescere… a tavola

Un rapporto sano ed equilibrato con il cibo inizia da piccoli e può essere favorito dai comportamenti dei genitori e da semplici accortezze
Annalisa Perino, pedagogista montessoriana

«A scuola mangia tutto, senza fare storie! Solo a casa è un disastro… non mangia niente!». Perché? I motivi possono essere molteplici, ma certamente mangiare in compagnia aiuta; spesso però non si tratta solo di questo.
Sovente i bambini a casa mangiano da soli, mentre un adulto li osserva, magari dopo aver cucinato appositamente per loro. E anche quando si cena tutti insieme in famiglia, si tengono gli occhi ben puntati sui più piccoli: «Tieni bene la forchetta!»; «Ti imbocco, se no non finisci più!»; «Mastica bene…»; «Ma non hai sete?!».
Capita di frequente che i bambini non possano fare pause, scegliere cosa mangiare o in quale ordine, assaporare o scartare.

Mangiare in compagnia è la prima strategia
Perché i bambini mangiano prima dei grandi? Forse alcune mamme preferiscono non far pranzare troppo tardi i propri figli, e alcuni nonni, per non rischiare di distrarsi, mangiano dopo aver organizzato il pasto del nipotino, «così lui è a posto e noi siamo tranquilli».
Ma questo “isolamento” può mettere in difficoltà i bambini: seduti sul seggiolone con uno, se non due adulti che li osservano, potrebbero sentirsi sotto esame, e non c’è nulla che sappia chiudere lo stomaco meglio dell’ansia!
A scuola, oltre a essere in buona compagnia, i bambini sono meno osservati e probabilmente più rilassati: procedono con il loro ritmo, un boccone finisce sul tavolo e lo riprendono, danno una sbirciata alla pasta prima di mangiarla, perché la maestra, per fortuna, ha altro da fare…
Detto questo, mangiare con qualcuno che ama mangiare e sa farlo egregiamente non può che essere educativo.
Ritornando alla cena anticipata per il bambino, forse il papà potrebbe fargli compagnia e interagire poi col resto della famiglia durante il pasto: di certo lui non necessita di un modello per l’impugnatura della forchetta o di buone strategie per portare cibo e acqua alla bocca! Gran parte dell’apprendimento, difatti, avviene per imitazione: tra l’eseguire un comando e osservare il proprio papà inforcare un fusillo e portarlo alla bocca non c’è paragone di efficacia. Mangiare insieme si può quindi rivelare piacevole, educativo e utile per diminuire i livelli di stress e ansia da prestazione, oltre a favorire l’autonomia.

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