Per vero, per finta: genitori e figli giocano insieme

L’interazione tra bambino e adulto nel gioco crea una complicità unica che aiuta a riconoscere e allenare le risorse relazionali di entrambi
Chiara Borgia, pedagogista

Una sfrontata linguaccia… vediamo se raccogli la sfida! L’offerta di una tazzina di caffè finto… bevi? Un timido sguardo senza parole… mi vedi? Sino ad arrivare alla richiesta esplicita: giochiamo insieme? Il bambino chiede di entrare in relazione con l’adulto e lo fa attraverso il linguaggio che più gli appartiene, quello del gioco, dimensione universale che lungi dall’essere prerogativa dell’infanzia, appartiene all’essere umano dalla nascita all’età adulta seppur con differenti caratteristiche.
Quando l’adulto raccoglie l’invito, si apre una meravigliosa opportunità di incontro autentico e profondo che veicola messaggi su cui riflettere:

Ciò che fai è bello e mi interessa
I bambini sono felici e soddisfatti del coinvolgimento dei genitori nel proprio mondo. Giocando insieme al bambino diamo valore alle sue attività e ai suoi interessi, rafforzandone l’autostima.

Ho voglia di stare con te
Attraverso il gioco i genitori conoscono meglio il bambino e si esercitano a capirlo, avvicinandosi soprattutto emotivamente ai loro piccoli. Condividere il piacere di giocare crea un clima di stretta complicità e questo “essere insieme”, vivendo momenti di gioia e leggerezza, aiuta anche noi adulti a riconoscere e allenare le nostre risorse relazionali.

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